Cosmowarrior Zero DVD 04 - Lupo-a.it

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Cosmowarrior Zero DVD 04

COSMOWARRIOR ZERO

serie cosmowarrior zero
dvd 04

Nohara


Ufficiale di rotta della Karyu, Nohara trova posto sulla plancia di comando dell’astronave affidata a Warrius Zero. Serio e preparato, è responsabile della rotta e di tutte le manovre di spostamento del Drago Fiammeggiante. Se dal punto di vista professionale è estremamente preciso, inappuntabile nell’eseguire i propri compiti, da un punto di vista umano mostra qualche asperità. Ha infatti la tendenza a discutere gli ordini di Zero e, soprattutto, non riesce ad accettare la convivenza con i Meccanoidi. Nei confronti dei nemici di un tempo prova un misto di razzismo e rancore, che lo portano a non perdere occasione per punzecchiare gli ufficiali meccanoidi presenti sulla plancia della Karyu, soprattutto il radarista Phase Breaker, che tuttavia si sforza di ignorare le sue provocazioni. Come molti esseri umani, insomma, Nohara non concepisce in nessun modo la possibilità di una convivenza pacifica tra le due razze. È proprio questo, almeno inizialmente, uno dei problemi principali che devono essere affrontati dal capitano Zero, costantemente sotto pressione e costretto a redarguire più volte Nohara e gli altri uomini di fronte alle loro dimostrazioni di intolleranza.

 
 

Le ferite dei pirati


Nell’immaginario collettivo i pirati del passato sono identificati anche tramite le loro menomazioni. Una benda che copre la mancanza di un occhio, un uncino al posto di una mano mozzata in un duello, una gamba di legno che sostituisce quella persa in battaglia sono elementi che ricorrono nelle rappresentazioni dei pirati. In effetti la pericolosa vita del filibustiere portava spesso a incidenti poco gradevoli. La cosa era così frequente che i pirati pensarono ad un modo per tutelarsi in caso di incidenti, una sorta di assicurazione per gli infortuni sul lavoro. Stabilirono infatti che una parte dei bottini conquistati durante le scorrerie fosse destinata a un fondo comune, a disposizione di coloro che avessero riportato gravi ferite, come la perdita di un occhio o di un arto. Si trattava, insomma, di una sorta di rimborso ottenuto da un’autotassazione. Su alcune navi il valore di ogni ferita veniva stabilito in modo dettagliato in un regolamento, stilato in modo democratico dai pirati riuniti in assemblea. Inoltre i pirati menomati non potevano essere discriminati, avevano cioè le stesse opportunità di partecipare alla vita della nave pirata e, addirittura, di diventare comandanti. Questo tipo di solidarietà non esisteva sulle navi mercantili e militari, ove i marinai comuni non avevano diritti, nessuno aveva potere decisionale e non erano garantiti in caso di ferite gravi. Anche per questi motivi molti di loro diventavano pirati.

Bende e cicatrici


Anche nei manga e negli anime di Capitan Harlock cicatrici e bende sugli occhi sono una costante. L’esempio più eclatante è rappresentato dallo stesso Harlock, il cui carismatico volto porta segni di mille battaglie. Ma anche la bella Emeraldas vanta una evidente cicatrice che le solca l’affascinante viso. Ferite dovute ad armi da taglio e raggi laser appaiono di volta in volta anche su altri personaggi, specie sui componenti dell’equipaggio dell’Arcadia. L’alieno Zoru, soldato del popolo Tokarga, che nel manga classico viene costretto dalle Mazoniane a combattere contro Harlock, ne è letteralmente costellato. Del tutto assenti sono invece i classici uncini e le gambe di legno, ma la cosa è perfettamente logica, dopo tutto nel futuro tali protesi saranno sostituite da ben più efficienti congegni meccanici ed elettronici, in grado di riprodurre e sostituire in modo molto più efficiente gli arti perduti. In un certo senso è ciò che accade a tutti i Meccanoidi, che hanno scambiato la stragrande maggioranza del proprio corpo con protesi meccaniche. Probabilmente anche l’occhio mancante di Harlock potrebbe essere rimpiazzato tramite la tecnologia, ma forse il capitano preferisce rimanere tutto umano, oppure è consapevole che la sua benda ha un forte valore simbolico.

 

Cosmowarrior Zero episodi 11-13


Gli episodi conclusivi di Cosmowarrior propongono un dilemma da cui potrebbe dipendere il destino di tutto l’universo. In gioco, infatti, vi è più dello scontro tra Zero e Harlock, e di quello tra i due comandanti e il perfido Governatore Vorder. La vera prova consiste nella convivenza tra Uamani e Meccanoidi. In "Teknologhia", undicesimo episodio della serie, Zero e Harlock si ritrovano davanti al leggendario pianeta su cui sta prendendo vita l’utopia di armonizzare uomini e macchine. Al seguito del pirata dello spazio vi sono molte navi ribelli, li giunte per fermare l’Hell Castle. Harlock chiede a Zero di unirsi alla sua flotta, ma quest’ultimo rifiuta. Per quanto ora siano schierati dalla stessa parte, Zero non può dimenticare che Harlock è un pirata e preferisce condurre lo sconro a modo proprio. Sul fronte avversario, il Governator Vorder, in realtà è una pedina nelle mani di Hell Matia, scopre che Marina Oki è originaria del suo stesso pianeta ed è divenuta una meccanoide. La invita quindi a unirsi a lui, ma ottiene un rifiuto che ne esacerba l’odio per gli uomini.
In "Battaglia senza fine" Vorder si fonde quindi con l’Hell Castle, per dare il via allo scontro finale. Il suo attacco si concentra proprio sulla Karyu, forse proprio a causa del rancore nei confronti di Marina e del resto dell’equipaggio, che ha concretizzato positivamente la convivenza tra Umani e Meccanoidi. Zero decide allora di dirigersi verso il nemico, allontanando il fuoco da Teknologhia.
Nel conclusivo "La promessa" è ormai chiaro che la potenza dell’Hell Castle è superiore, mantre i colpi nemici non la raggiungono a causa di un potentissimo campo gravitazionale. Quel formidabile scudo ha però un punto debole: svanisce per 0,13 secondi prima di sparare. Zero decide di sfruttare quel breve momento per fare fuoco con il cannone di Sant’Elmo, potentissima arma che tuttavia potrebbe distruggere la Karyu. In quell’ultimo, disperato attacco suicida, è supportato da tutta la flotta di Harlock, che dà vita a un pesante fuoco di copertura. Riuscirà questo estremo sacrificio a salvare l’universo?

Katsuyuki Tamura


Oltre che a Katsumi Itabashi (che se ne è occupato anche nella serie Capitan Harlock SSX), il mecha design di Cosmowarrior Zero è affidato a Katsuyuki Tamura. Professionista in grado si occuparsi anche delle animazioni, Tamura ha partecipato a diversi anime. Come animatore chiave (o key animator, colui che si occupa dei movimenti principali) ha collaborato a due episodi della serie televisiva fantascientifica Last Exile (2003), al film tratto da un videogame Fatal Fury: The Motion Picture (1994), a un lungometraggio del popolare Pokémon (Pokémon: Jirachi Wish Maker del 2004), e alla serie di cinque OAV Yukikaze (2002), incentrata su un team di aerei speciali destinati a combattere contro una forza aliena. Come mecha designer (colui che si occupa degli aspetti meccanici di un anime) ha invece partecipato, oltre che a Cosmowarrior, alla serie televsiva Jinki: Extended (2005), opera fantascientifica in cui i jinki del titolo sono mecha costruiti per combattere misteriose forme di vita nella migliore tradizione del genere.

 
 

I mille nomi del mondo di Harlock


Ormai appare chiaro che Leiji Matsumoto ama giocare con i nomi dei propri personaggi e dei loro mezzi, spesso legandoli tra loro. Così se Emeraldas è al comando della nave spaziale Queen Emeraldas, Hell Matia si trova sulla fortezza volante Hell Castle. Va sottolineato che, nell’edizione italiana, tale mezzo è talvolta indicato come Castello Infernale, traduzione dell’inglese Hell Castle. Un po’ come accaduto con la Death Shadow, spesso tradotta in Ombra di Morte.

I Cannoni


Il cannone di Sant’Elmo è l’arma più potente della Karyu, e si è guadagnato tale nome grazie a una particolare anomalia che si verifica durante il suo funzionamento: l’apparizione di fuochi di Sant’Elmo, ovvero aloni luminosi che si creano naturalmente anche in natura a causa di un aumento anomalo del campo elettrico, dovuto a variazioni improvvise dell’elettricità atmosferica, per esempio durante temporali violenti. Purtroppo, fin dal primo episodio, l’utilizzo di tale arma si rivela pericoloso per la stessa Karyu a causa dell’enorme energia scatenata e del surriscaldamento conseguente. Anche sui velieri del passato i cannoni erano le armi più potenti, ma ovviamente non a livello del fantascientifico cannone di Sant’Elmo, e necessitavano di essere maneggiati con grande attenzione. Erano principalmente le navi militari a essere dotate di batterie numerose, mentre i pirati, utilizzando mezzi più piccoli e veloci, potevano contare su una potenza di fuoco inferiore. Tuttavia anche i predoni del mare erano diventati abili nell’uso di tale arma. Poiché molto pesanti, i cannoni erano dotati di ruote per essere spostati più facilmente, ma venivano fissati allo scafo con delle corde per evitarne  liberi e pericolosi movimenti per la nave. In molti vascelli la responsabilità dei cannoni spettava al capocannoniere. Capace di mirare e fare fuoco con un intera fila di cannoni. Per affinare la sua abilità doveva esercitarsi molto e desiderava che i cannoni fossero sempre efficienti. Della loro pulizia generalmente si occupava il mozzo addetto alle munizioni.

 

Battlyzer


Robot di fabbricazione terrestre, Battlyzer è una macchina senziente priva di componenti organiche. Dall’aspetto tozzo e tondeggiante, ricorda i robot dei vecchi B-movie di fantascienza, da cui ha preso anche la voce metallica e imperfetta. Nonostante le apparenze, è un modello estremamente sofisticato. Dotato di intelligenza artificiale d’alto livello, programmato con una personalità specifica e in grado di evolvere e persino pensare come un essere vivente. Le sue capacità sono tali che sulla Karyu ha il ruolo di ufficiale di complemento ed è adibito a tutti i compiti nei quali è necessario eseguire calcoli complessi, soprattutto in campo balistico. È inoltre in grado di gestire un numero impressionante di informazioni, nonché di analizzarle ed elaborale, e di fungere da interfaccia mobile con i sistemi informatici dell’astronave. Nel primo episodio di Cosmowarrior Zero, grazie al suo stato di anzianità di servizio, è il primo ufficiale della Karyu, inferiore di grado solo al capitano Zero.

serie classica
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